Un tempo, in altra epoca, era abitudine piuttosto diffusa quella di raccogliere, in una scatola solitamente di latta, bottoni di varie forme, dimensioni e colore, in attesa di poterli riutilizzare. A volte quei bottoni potevano restare nella scatola anche per anni prima di essere ricuciti su una nuova stoffa e trovare, per così dire, nuova vita. Oppure restare inutilizzati per un tempo indeterminato, chiusi nella loro scatola. Come quei bottoni, le poesie presenti in questa raccolta sono state conservate per un periodo di tempo in un'immaginaria scatola, prima di tornare alla luce. Una parte è costituita da poesie che si era scelto di non includere in precedenti pubblicazioni e, per questa occasione, rivedute e corrette. Un'altra parte consiste nella riproposta di cinque testi, presenti in raccolte già pubblicate, qui corredati anche da traduzioni in lingua inglese e spagnola.
"Luci, ombre e arcobaleni" è una raccolta poetica costituita da trentasei testi che risultano eterogenei sia nella struttura compositiva sia nei contenuti espressi. Il titolo assegnato all'opera racchiude l'intenzione di creare un parallelismo tra luci-ombre e periodi luminosi-oscuri di un'esistenza umana, con la sorpresa di imbattersi, lungo il percorso, negli arcobaleni, scelti come raffigurazione degli imprevedibili, sempre attesi, slanci di bellezza e positività regalati dalla vita. È la seconda pubblicazione di Antonio Simone che segue, a distanza di circa un anno e mezzo, quella d'esordio (L'albero di gelso, 2020) di cui a tratti rievoca temi ed ambientazioni immaginifiche. Sono poesie da leggere e interpretare sperimentando più punti d'osservazione, proprio come in un gioco di luci ed ombre che fa cambiare forme e figure, immaginando altresì di scegliere i colori dell'arcobaleno come strumento di trasformazione di scenari e atmosfere.
Questa breve raccolta di componimenti poetici segna il debutto letterario di Antonio Simone. Il titolo che l'Autore assegna a questa silloge, "L'albero di gelso", sottintende un preciso riferimento al racconto mitologico "Piramo e Tisbe" con cui il poeta latino Ovidio (Le Metamorfosi, Libro IV) ha espresso l'unicità delle emozioni, l'intensità delle sensazioni, la purezza dei sentimenti. Sulla scia di tali stati d'animo (e di delicate percezioni interiori) s'intrecciano le trame del tessuto poetico alla base di questo lavoro. A momenti di introspezione si alternano momenti di eccentricità di scrittura. Slanci descrittivi da un lato e altalene di ricordi dall'altro. I toni sono perlopiù nebulosi e, a volte, affiora un velato senso di malinconia e tristezza. Non manca, tuttavia, un luminoso spiraglio di speranza.